Il temuto controllo

«Non ci siamo, signor Passerotti, non ci siamo proprio. Così non incute proprio nessuna paura. Ma come fa a terrorizzare i passanti? E poi è pieno di crepe, scommetto che al prossimo inverno l’acqua si infila e ghiaccia, e vedrà che si allargheranno ancora di più.»

«In effetti mi fa proprio un bel solletico quando brina»

«E cosa sono quelle cose che le crescono addosso?»

«I fiori?»

«Secondo lei il manuale degli Spaventosi Uccelli Di Pietra A Lato Strada prevede che ci lasciamo crescere addosso dei volgari fiori di campo?»

«Non saprei…»

«Glielo dico io: no. Non lo prevede. Queste sono infrazioni gravi. Lo capisce? In-fra-zio-ni.»

«Ispettore Falchissimo, cosa le posso dire, uno si volta un momento, questione di tre o quattro mesi al massimo, e si ritrova coperto. Non so come facciano queste diavolerie ad appiccicarsi.»

«Si arrampicano perché non ha disciplina, signor Passerotti. Di-sci-pli-na. Mi dica, quand’è l’ultima volta che ha spaventato un passante con la sua aria ieratica che rimanda ad un passato sconosciuto?»

«Dunque…»

«Sì?»

«Ah, sì, ce l’ho. La settimana scorsa. O erano due settimane fa? O poco prima, un mese al massimo. Comunque, non importa. È passato questo vecchio.»

«Molto bene, prendersela con gli anziani è sempre una buona politica, prede facili. Prosegua, com’è andata? Gli ha fatto venire un bell’infarto? Caduta con conseguente frattura del femore? Non ci si riprendere a quell’età, lo sanno tutti.»

«Sì, dunque, l’anziano. Pensi, non era neanche solo.»

«Ah, benissimo, con testimoni. Questo sì che è un comportamento degno di uno Spaventoso Uccello Di Pietra A Lato Strada. Mi racconti. Mi dica tutto nel dettaglio. Chi accompagnava la vittima?»

«Vittima, ecco, forse vittima è una parola grossa. Dunque, l’anziano era con una bambina, la nipote.»

«Ah, benissimo. Un bel trauma in famiglia, i ricordi infantili non spariscono. Ottimo lavoro signor Passerotti, me la immagino, la piccola, in lacrime ai suoi piedi, mentre chiama il nonno. E lei, Passerotti, che osserva beffardo, ben conscio che è troppo tardi ormai, troppo tardi: il pianto dell’infante cade su sorde orecchie, la pargoletta mano si tende invano. Bravo, signor Passerotti, bravissimo. Un bel lutto farà perdonare le piccole irregolarità riscontrate, vedrà come saranno contenti ai piani superiori quando riferirò delle sue gesta.»

«Veramente…»

«Sì?»

«No, niente. È andata proprio così. Sono fiero del mio ruolo, mi sono proprio goduto le lacrime.»

«Benissimo!»

«E non è assolutamente successo che il vecchio si sia spaventato perché la bambina è caduta.»

«Assolutamente. Anche perché non sarebbe uno spavento valido.»

«È lampante.»

«Ma per fortuna non è questo il caso. Lei ha terrorizzato il povero anziano, e il suo cuore stanco non ha retto.»

«Per fortuna.»

«Ottimo. Qui mi pare di aver fatto tutto. Torno subito alla sede. Vedrà come saranno contenti ai piani alti quando riferirò delle sue imprese.»

«Ma non mi pare il caso di arrivare a tanto, ho fatto solo il mio dovere.»

«Ma quale dovere, lei è andato ben oltre, Passerotti! La gente non rispetta più gli Spaventosi Uccelli Di Pietra A Lato Strada, siamo in giro da troppo tempo, gli uomini si sono abituati. Una volta, quattro o cinque secoli fa, era diverso, me lo ricordo bene. Bastava schioccare un po’ il becco, fare un’espressione truce, o magari lanciare un richiamo. Anche un richiamo d’amore, sa? Che tanto gli uomini sono ignoranti e non conoscono la differenza. Cadevano in ginocchio o scappavano a gambe levate. Ah, me lo ricordo bene. Bei tempi, vero?»

«Uhm. Sì?»

«Ora è tutto diverso, la gente non ci rispetta più. Ma sapere che c’è ancora in giro gente come lei, Passerotti, è un toccasana, lei è proprio quello di cui abbiamo bisogno. Pensi che di tutta prima volevo indicarla per la rimozione, per la questione dei fiori e delle crepe. Che ingenuo sarei stato, si figuri. Ma ho capito, eh, ora ho capito il suo stile. Lei finge di essere innocuo, ed è una finzione notevole, molto convincente, con quell’aria paciosa che si trova, e ora che l’ho capito le devo fare i complimenti per i fiori di campo, un colpo da maestro, completa il quadro alla perfezione.»

«Se lo dice lei…»

«Certo che lo dico io. Me la immagino, signor Passerotti, con quell’aria innocua, la si direbbe del tutto incapace di violenza, e poi, al momento migliore, quando l’ignaro passante abbassa la guardia…»

«Quando abbassa la guardia?»

«SGNAK! La letalità dell’aquila, l’occhio dello sparviero, l’artiglio del condor. Bravo Passerotti, bravo. Vedrà che ai piani alti saranno soddisfatti. Anzi, facile facile che vorranno venire a trovarla?»

«No!»

«E invece sì, Passerotti, e invece sì. Vorranno venire sul luogo dell’eroica impresa, e ascoltare direttamente dalla fonte il racconto cruento dei fatti di sangue, così come l’ha riportato a me.»

«Ma io veramente non ho detto-»

«Benissimo Passerotti, Benissimo. Scappo che provo a prendere la frana delle cinque. In gamba Passerotti. Vedrà che figurone ai piani alti, vedrà.»

«Vedrò?»

«Vedrà. Saluti, Passerotti.»

«Saluti, ispettore Falchissimo.»

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