EXPL 41: solo libertà

Questo posto un tempo era abitato da una civiltà florida e ricca, ma ora quel ne che resta sono solo dieci miliardi di cilindri pieni di liquido pseudo senziente, manutenuti da una flotta di automi in lento ma costante declino, protetti da pesanti barriere planetarie che ormai nessuno ha interesse ad attraversare. Lo splendore, il lusso, i fasti di un tempo sono ormai dimenticati: il cielo è sempre grigio, gli edifici sono crollati, la polvere si è accumulata. Restano i depositi sotterranei con i loro cilindri, e l’incessante ronzio degli automi.

La transazione è avvenuta gradualmente. Una tecnologia sviluppata per comunicare con pazienti in stato comatoso ha aperto la strada al sogno lucido permanente. Gli indigeni all’epoca erano, credo, umanoidi. Lo deduco dalla forma degli automi, corpi antropomorfi crisoelefantini, elegantissimi e inespressivi, senza tratti somatici precisi. Reagiscono alla mia presenza, ma senza stupore. Ubbidiscono alle mie richieste, quando possono, oppure rifiutano con gentilezza. È uno degli automi, un bambino dal volto d’avorio, a raccontarmi la storia del posto. Mi parla con voce d’armonica.

“I padroni cercavano il piacere. I loro corpi erano sani e forti, potevano vivere centinaia di anni, invecchiavano solo se lo desideravano e potevano ringiovanire a comando. Non c’erano malattie e tutto era perfetto, perché ogni limitazione della carne venne superata. Ma non bastò. Le menti più eccelse tra i padroni formularono una nuova sfida, e di quella stessa sfida si ossessionarono. Nessuno era in grado di superare le limitazioni dell’universo. Ciò che è, continua ad essere. Ciò che non è, continua a non essere. La consapevolezza di questo fatto divenne intollerabile. Lentamente, una grande rabbia contagiò i padroni. Una frase venne ripetuta all’infinito: solo libertà. Le leggi che regolano il cosmo erano una gabbia da cui evadere, e i padroni divennero infelici.”

Non sono sicuro che la narrazione sia distaccata, ma è difficile valutare l’emotività di un costrutto di metallo e porcellana sintetica. Possibile che ci sia un qualche giudizio morale sotterraneo?

“La scoperta avvenne per scopi medici. Comunicare con chi ha subito danni fisici improvvisi e non è in condizione di esprimere la propria volontà esplicitamente. Lo scrigno del pensiero venne aperto, e si scoprì che esso conteneva un tesoro prezioso: la possibilità di farsi divinità. All’interno del proprio mondo onirico ogni padrone avrebbe potuto comandare quelle leggi universali che qui vincolavano le loro esistenze. Finalmente, ciascuno avrebbe avuto ciò che desiderava maggiormente: solo libertà. Il desiderio di solipsismo investì i padroni, che ne furono travolti fino al punto di essere disposti a pagare il prezzo dell’annichilimento del corpo. Nei cilindri di contenimento, i loro corpi sono avvolti nel liquido narcotizzante. I loro cervelli sono stimolati, l’attività onirica regolata. Sognano.”
“Ma i cilindri sono vuoti. Non c’è niente nel liquido, solo un po’ di torbidità.”
“I corpi si sono sciolti.”
“Uhm, sembra, come dire, uno sviluppo piuttosto fastidioso.”
“Era previsto. Nel tempo tutte le parti non utili sono state atrofizzate o asportate. Braccia, gambe, organi genitali o respiratori. Quando non resta che un cervello sospeso nel liquido nutritivo, inizia la dilatazione. Il cervello si espande, viene fatto crescere, i neuroni si allargano, le sinapsi si allungano. Il padrone diventa liquido. È la forma più perfetta di sognatore. Ogni informazione, ogni pensiero, ogni volontà è ancora lì, rilassata e sognante nel liquido.”
“Siete sicuri di questa cosa? Non per essere pessimista, ma non vedo come potrebbe continuare a funzionare un cervello, in queste condizioni.”
“Queste erano le direttive, questo il piano.”
“Avete modo di verificare che ci sia ancora attività onirica, nei cilindri?”
“No.”
“Capisco.”
“Vuole che venga preparato un cilindro anche per lei?”
“Quanto tempo occorre prima di arrivare alla fase di liquefazione del cervello?”
“Media: 178 anni. Varianza: 12 anni.”
“Quindi stiamo parlando di almeno un secolo e mezzo di percepita onnipotenza, seguita da una trasformazione del supporto biologico che forse porta alla morte, forse ad un inimmaginabile cambiamento della coscienza, o forse a nessun cambiamento e quindi alla prosecuzione del sogno di onnipotenza.”
“Sì.”
“Cosa ne pensi? Tu lo faresti?”
“La mia struttura è profondamente diversa dalla biologia dei padroni.”
“Ma potendo, lo faresti?”
“Non sono in grado di rispondere.”
“Io non sono della stessa razza dei padroni. Sei certo che funzionerebbe? Il liquido potrebbe avvelenarmi.”
“Non sono in grado di prevederlo.”
“È possibile risiedere nel cilindro per un periodo limitato?”
“Le operazioni di manutenzione straordinaria possono essere alterate per ottenere il risultato richiesto.”
“Preparate un cilindro.”
“Per quanto tempo desidera risiedervi?”
“Un’ora.”

AZIONE CONSIGLIATA: annessione.

NOTA: è stato un azzardo. Potevo venire sorpreso dai servi della dama vestita di lilla. Potevo risultarne danneggiato oltre il punto di inservibilità. Poteva essere una trappola organizzata dagli automi. Eppure, non rimpiango le mie azioni. Ho trovato quello che stavo cercando: un’epifania.

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