Italo Calvino – Le cosmicomiche

Di Calvino avevo un ricordo di scuola, cose lette più o meno a forza, più o meno per consegnare i compiti e morta lì: il Barone Rampante, il Cavaliere Inesistente, il Visconte Dimezzato, storie con un tocco fantastico, con un paio di piani di lettura, scritte anche bene. E poi so che c’è il premio Calvino, che prima o poi vincerò, sicuro. Quindi mi sono accostato a questa raccolta di racconti con occhi freschi, mediamente speranzosi, certo che sarebbe andato tutto bene. Non è andato tutto bene.

Le Cosmicomiche è una raccolta di racconti a diverso grado di surrealtà che seguono le vicende di Qfwfq, protagonista disumano (in teoria) ma fin troppo umano (in pratica). All’epoca del big bang Qfwfq e famiglia son già lì che aspettano e si annoiano, in attesa di un cambio di scenario. Li seguiamo mentre nasce il tempo, lo spazio e il concetto stesso di segno, e poi mentre si formano le galassie e poi la terra e poi i molluschi, i primi pesci polmonati e infine i dinosauri. Qfwfq si reincarna, di volta in volta, e nel mezzo di questi scenari più o meno astrusi riesce sempre a preoccuparsi di questioni mondane al limite del triviale: amore, rivalità con il vicino, accettazione dello straniero.

Le premesse sono buone, e il mio gusto per il surreale mi farebbe dire, a priori: figata. Poi leggo e mi scende un po’ la catena: le parti più stranianti sono noiose e ripetitive, e i racconti più scorrevoli sono quelli dove l’ambientazione è poco più che uno sfondo, una scusa per parlare d’altro. E poi la seconda parte del titolo, “Comiche”, è del tutto assente: forse è colpa mia, che sono un vecchio trombone, ma non ho mai riso, o sorriso, o anche solo espirato forte dal naso. Forse è un umorismo superato, una roba da Macario e vaudeville che oggi non tiene più il passo, ma che magari all’epoca era nuovo fiammante, per cui bastava creare una situazione “strana” e tutti si sganassavano. O forse non fa ridere e basta così. Dico io, eh.

PS: il testo l’ho scaricato da un sito che dice che è tutto legale e che i libri sono resi disponibili al pubblico a scopo didattico. Poi vai a leggere bene bene le scritte in piccolo e vien fuori che loro pubblicano solo link, ma i file sono ospitati su altri server, altri siti, non abbiamo colpa guardate che siamo in buona fede. Quindi in pratica ho letto questo libro in maniera illegale. Scusa, Arnoldo Mondadori.

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